From winter to spring – Luca Savazzi (2008)

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TRACK LIST 

  • Maiden Voyage 8.44
  • Baito City 9.42
  • From Winter to Spring 7.00
  • Fotografia 6.35
  • Mercy, Mercy, Mercy 6.10
  • Tranquillo 6.19
  • Emidio 5.41
  • Autumn Leaves 5.21
  • Que Reste-t-il de nos amours? 4.18

MUSICISTI

  • Luca Savazzi: pianoforte.
  • Stefano Carrara: contrabbasso.
  • Paolo Mozzoni: batteria.
  • Daniela Galli: voce in track 4.

 

FROM WINTER TO SPRING – Luca Savazzi (2008) – Trifonica Edizioni Musicali 

“From Winter to Spring è inciso per la J-Digital, marchio della Off Limits e registrato in presa diretta al Teatro del Tempo di Parma. Un seducente viatico fatto da nove intensi brani, alcuni originali (Baito City, From Winter to Spring, Tranquillo, Emidio) ed altri sempiterni, ma abilmente arrangiati ed eseguiti con un brand autoriale personale e schietto. Una freschezza espressiva che avvolge anche i più collaudati Maiden Voyage (Collins, Hancock, Laswell, Skopelitis) e Fotografia (A.C. Jobim), arricchita quest’ultima dalla apollinea voce di Daniela Galli che palesa anche un’ottima pronuncia portoghese.

Un jazz scevro da sterili manierismi, ricco di livelli espressivi eleganti e lineari. Un jazz vitale. Luca Savazzi sa aspettare, intuire e dialogare con Carrara e Mozzoni. Riesce a dipingere anche i silenzi e le pause, come nelle pieghe sonore di Baito City e delle sue variazioni ritmiche e armoniche. Mai ingabbiato dalle regole e mai eccessivo, sa dribblare con lo strumento le “trappole” tese dalla ovvietà di alcune cellule melodiche, così in Autumn Leaves, a cui dona nuova freschezza espositiva.

La title track è firmata da Savazzi, anzi “marchiata” dal musicista parmigiano e dalle sue influenze giovanili, soprattutto Ellington. Caratterizzato da un orecchiabile lirismo che rende riconoscibile il brano anche dopo il primo ascolto. L’interplay del trio raggiunge il suo apice nel brano di Zawinul Mercy, Mercy, Mercy, dal groove incantatorio. Speculare è la tensione espressiva creata dal trio che esalta il poderoso walkin’ di Carrara.

Le cantabili sfumature melodiche di Tranquillo, sempre appannaggio di Savazzi, provano la sua piena maturità compositiva ed espressiva. Profuma di Gillespie “Emidio” con i suoi ritmi afro-cubani che pongono in bella evidenza le invenzioni timbriche di Mozzoni. 

Savazzi è un pianista “in ombra”, purtroppo. Non opportunamente valutato nonostante la sua indubbia abilità e la sua vigorosa sagacia. From Winter to Spring è un lavoro, vero non artefatto e né licenziato “tanto per fare un disco”. Il jazz italiano gode di buona salute, ma bisognerebbe avere il “coraggio” di far conoscere alcuni musicisti che non sono annoverabili tra i…soliti noti, oramai – almeno al momento – piuttosto vuoti.”


Alceste Ayroldi per Jazzitalia